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Ogni
anno una nuova avventura; uno scenario pressoché
inverosimile, ma questo Harry trascorrerà mai un anno
come uno studente normale a Hogwarts? Si dà il caso che però questo scenario abbia fatto innamorare milioni di persone, Babbane s’intende,
di tutto il mondo.
E
poi è forse questa la normalità del piccolo maghetto,
essere coraggioso ma soprattutto altruista; rischia,
infatti, molte volte la vita per salvare i compagni o per vendicarsi, ma non lo
fa mai solo per se stesso.
Nei
volumi precedenti il grande antagonista è Voldemort,
ma un Voldemort a metà, che non ha più il suo corpo,
che svolge le azioni attraverso altre persone, un Voldemort
più facile da sconfiggere, uno spirito; in questo libro invece il nemico è
risorto, per tornare ad essere come un decennio prima, forte, cattivo, malvagio, forse ancora più spietato e
terribile.
Ora
Harry deve lottare con Voldemort
in persona, ma riesce a salvarsi, grazie al suo autocontrollo; però non ce la fa a
sconfiggere Voldemort.
*
Questa
saga ha portato molti, anche adulti, alla lettura.
All’inizio
del quarto libro sembrava che, per una volta, la vicenda di Harry
Potter proseguisse senza incontrare Voldemort; il protagonista aveva comunque
moltissimo lavoro da fare per trionfare nelle tre prove del torneo; verso la
fine del libro, invece, si capisce che l’incontro con il grande nemico è stato
solo rimandato alla fine del libro: infatti è proprio alla fine del IV anno che
Harry affronta il compito più duro, perché Voldemort è più forte che in tutte le avventure precedenti.
Chissà
come andranno i prossimi anni? Aspettiamoci, comunque,
sempre la rivalità tra il piccolo mago e il potente magone oscuro, anche nel V
libro: VOLDEMORT NON È ANCORA STATO SCONFITTO. Ma a
sconfiggere Voldemort non sarà forse la forza del
bene che è in Harry, piuttosto che la sua bravura di
mago? Su questo c’è da riflettere.
TANIA